news

IL LUPO PERDE IL PELO, MA NON IL VIZIO

Il lupo perde il pelo, ma non il vizio”, verrebbe da dire a proposito dell’ultimo proclama di Coppola: un mega impianto di compostaggio di rifiuti a Tricase.

Delle sue trovate ne son piene le fosse. Chi si scorda l’impianto eolico off shore che vide solo una pala arenarsi a Otranto. O l’allevamento di tonni rossi che non partorì neppure una sardina. O, di recente, la produzione di sigari e rhum cubani.

Ma questa è un’altra storia. Il nostro Sindaco ha proposto la nostra cittadina quale sede di un grosso impianto di compostaggio di rifiuti. E ciò in assoluta autodeterminazione, senza un preventivo percorso di coinvolgimento e di condivisione con la comunità interessata, pur essendo un’opera di notevole impatto per il territorio.

Abbiamo appreso tutto a cose fatte attraverso un post sulla pagina fb del Sindaco. Né un passaggio in Consiglio, nella Commissione Ambiente, nella Consulta delle Associazioni. Nulla di nulla. Eppure al primo punto delle sue linee programmatiche di governo, Coppola ha posto la partecipazione.

Ma ormai il suo modo dispotico di amministrare è ben noto. Basti pensare alla perimetrazione del Parco Otranto-S.M.Leuca o alle decisioni assunte in piena autonomia sulla S.S. 275.  

Gli interrogativi sono tanti: come mai nessun altro Comune si è fatto avanti a dare la propria disponibilità? E’ questa l’opera strategica con cui si vuol rilanciare Tricase come città turistica e località marittima, d’arte e di cultura? E risolvere la piaga dell’occupazione, specie giovanile?

Nel nostro territorio si registra una delle più elevate percentuali di incidenza di tumori, in particolare ai polmoni. Dato incomprensibile e per il quale, di recente, financo la magistratura sta indagando. Nelle nostre campagne le ruspe hanno disvelato masse di rifiuti tossici sotterrate e ancora non è dato conoscere la portata delle conseguenze sull’inquinamento dei terreni, delle colture e della falda freatica. Mentre nel nostro mare si riversano reflui di non meglio identificata natura, con un depuratore che diffonde fino in città odori nauseabondi.  

Questa nostra terra, già così gravemente violata, ha una ferita ancora aperta e non vogliamo diventi irreversibile. Ci confronteremo nelle sedi istituzionali e scenderemo nelle piazze, se necessario, per garantire prima di tutto il diritto alla salute e alla qualità della vita.

Per ora, ci dissociamo dalla bruttissima figura rimediata con i paesi limitrofi -contrari all'intervento e neppure coinvolti-, ricordando a Coppola che la supponenza con cui si rivolge ad altri rappresentanti di comunità locali non giova al ruolo che Tricase dovrebbe svolgere nel Capo di Leuca.

 

Pubblicata il 09 agosto 2014
Visualizza tutte le news »