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LA GRATITUDINE NON E' DI CASA A PALAZZO ADORNO...

Se non fosse per il rispetto del diritto al lavoro degli orchestrali e per lo spessore culturale dell’Orchestra Tito Schipa, le dichiarazioni della Consigliera Manca meriterebbero la revoca immediata del finanziamento regionale che resuscita dalle tenebre, cui l’aveva trascinata proprio l’ente di palazzo Adorno, la più alta istituzione musicale salentina.
Grazie all’intervento della Regione e all’impegno profuso dall’Assessore al ramo, tutti i musicisti e professori dell’Orchestra, licenziati ormai da diversi mesi dalla Fondazione Ico, sono stati riassunti ed è stata garantita la stagione sinfonica di una certa caratura, con la prima ad Otranto giovedì prossimo.
Un’operazione intelligente e concreta che non fa mistero della maggiore propensione verso la ICO leccese visto che è quest’ultima, rispetto alle altre due ICO pugliesi, a beneficiare della fetta più grossa dell’intervento complessivo (650.000 su 950.000 euro).
Un’operazione che l’Amministrazione Provinciale avrebbe dovuto salutare con tanto di chapeau, piuttosto che con la solita irriverenza.
Un’Amministrazione che da una parte ha perso ben due contributi FUS del Ministero e dall’altra non è stata capace di programmare alcuna attività dell’Orchestra, presupposto indispensabile per l’erogazione di fondi dal Teatro Pubblico Pugliese.
Un’Amministrazione che è stata fatta oggetto di reiterate segnalazioni alle autorità competenti per l’anomala gestione della stagione Lirica dello scorso anno e per gli emolumenti che i consiglieri di amministrazione hanno continuato a percepire.  
Circostanze tutte poste nero su bianco su una interrogazione protocollata dal nostro gruppo consiliare a maggio scorso e che giace inevasa sul tavolo del Presidente Gabellone.

 

Pubblicata il 12 settembre 2016
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