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PRIORITA’ E SOLDI PUBBLICI

In un Volantino dello scorso aprile, rappresentavamo l’urgente necessità della rimozione delle grandi coperture in amianto dei capannoni dell’A.C.A.I.T. sulla scorta delle preoccupanti segnalazioni pervenute negli ultimi anni da parte di diverse autorità.

Nel 2012, il Responsabile dell’Ufficio Tecnico comunale attestava: “dette coperture presentano allo stato un deterioramento superficiale che potrebbe rilasciare nell’ambiente particelle pericolose per la salute pubblica e pertanto occorre provvedere con estrema urgenza alla loro sostituzione”.

Nel 2013, il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Tricase, facendo presente che le coperture “in varie parti sembrerebbero non più intatte”, sollecitava il Sindaco “ad adottare tempestivamente tutte le misure ed i provvedimenti di competenza per la messa in sicurezza del sito mediante eliminazione dell’amianto”.

Nel 2014, l’ARPA certificava che “tenuto anche conto dell’età della struttura e della vicinanza della stessa a complessi abitati, costantemente esposta a fattori di deterioramento (venti, vibrazioni, piogge) che contribuiscono inevitabilmente al suo degrado, se ne consiglia la bonifica”.

Da ultimo, nel marzo scorso, il Responsabile del Settore dei Lavori Pubblici evidenziava nuovamente al Sindaco l’urgenza di rimuovere le lastre in cemento amianto e lo invitava a prevedere in bilancio la somma occorrente di €.39.500 oltre Iva.

Per tutta risposta, l’Amministrazione decideva di incaricare un tecnico per la verifica dello stato di conservazione delle coperture in eternit.

Il tecnico è costato alle casse comunali poco meno di 5.000 euro. Ha classificato allo stato <il materiale in cemento amianto integro> e ha prescritto <l’adozione di misure di controllo periodico dei materiali e di manutenzione dello stabile al fine di minimizzare il rilascio di fibre in amianto>, invitando alla designazione di <una figura responsabile con compiti di controllo e coordinamento> e alla massima cautela <in occasione di qualsiasi evento che possa causare disturbo>.        

Ora gli interrogativi si sprecano.

Era necessario spendere 5.000 euro di perizia, quando gli Enti preposti e il dirigente comunale si erano già espressi per la rimozione delle coperture in amianto? Con i soldi già spesi e con quelli che si spenderanno per le attività di controllo, coordinamento, manutenzione e designazione di figure professionali non si faceva prima ad eliminare del tutto il rischio incombente con cui la comunità dovrà convivere, considerata la centralissima ubicazione dell’A.C.A.I.T., per di giunta confinante con la Caserma dei Carabinieri, gli uffici della Polizia Locale e dei Servizi Sociali, la biblioteca comunale e nei pressi di una popolosa scuola elementare e di un futuro parco cittadino?

Infine, è giusto che l’Amministrazione possa attingere dalle casse comunali per incarichi a tecnici e periti al fine di schivare la rimozione del sempre pericoloso materiale, quando invece i semplici cittadini, costanti destinatari delle ordinanze del Sindaco di immediata bonifica di qualsivoglia sostanza di amianto, non hanno eguale chance?

Questioni di priorità e di utilizzo del danaro pubblico…

-pubblicato su Il Volantino-   

 

 

Pubblicata il 22 novembre 2016
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