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NOI L'AVEVAMO DETTO IN TUTTE LE SALSE...

Pensava il Presidente Gabellone di essersi finalmente sbarazzato di Alba Service e dei suoi 120 dipendenti. Ma il Tribunale di Lecce lo ha riportato alle proprie responsabilità rigettando l’istanza di fallimento della partecipata sulla base di due circostanze.

Il difetto di legittimazione attiva del Presidente del Collegio Sindacale a richiedere il fallimento, in quanto l’organo di garanzia può compiere solo gli atti di ordinaria amministrazione nelle more della nomina dell’amministratore e/o commissario liquidatore in sostituzione di quello dimissionario. Nomina che compete all’assemblea dei soci e quindi all’unico socio, la Provincia, che guarda caso non vi ha provveduto. In tal caso il Collegio Sindacale avrebbe dovuto investire il Tribunale della indicazione del nuovo rappresentante legale della società.

La seconda circostanza è che Alba Service, in quanto società in house, non può fallire.   

Noi lo avevamo detto in tutte le salse stigmatizzando soprattutto la circostanza che il Presidente Gabellone non avesse proceduto alla nomina del sostituto. Ma figurarsi se ci ascolta.

Ora però il quadro è chiaro.

Gabellone si concentri più che a studiare altri colpi di mano, a rivitalizzare l’azienda e a ripartire con le commesse attraverso il danaro ricevuto per l’edilizia scolastica e la manutenzione delle strade, funzioni fondamentali cui l’Ente deve assolvere.

Ma prima di ogni altra cosa paghi subito almeno uno degli innumerevoli stipendi arretrati affinchè gli operai possano trascorrere con le famiglie un Natale dignitoso.                 

Pubblicata il 30 novembre 2016
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