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TRICASE ANCORA ISOLA FELICE? (pubblicato su Il Volantino)

Da almeno tre-quattro anni una diffusa microcriminalità ha preso piede in città. Da una parte una capacità a delinquere locale sempre più spavalda e spinta, dall’altra una attrazione delinquenziale esterna sempre più crescente per un perimetro territoriale fondamentalmente ricco e vergine. La pandemia ha poca incidenza su un fenomeno in progress da tempo; non ci meravigliamo se chi delinque percepisce pure redditi o benefici di natura assistenziale! E chi pensava di vivere di rendita con il mito suggestivo di “Tricase Isola felice” ha fatto male i conti.

Lo abbiamo ribadito più volte, paghiamo una politica locale scarsamente incentrata sui temi della legalità e della sicurezza da una parte, e su quelli dell’occupazione e reinserimento lavorativo -anche nella sua accezione culturale- e delle agevolazioni imprenditoriali. E’ inconcepibile che una Città come Tricase abbia un corpo di Polizia Locale, che dovrebbe essere il suo fiore all’occhiello, ridotto da tempo ai minimi termini; che non abbia anche una sola telecamera di videosorveglianza pubblica; che non abbia ancora trovato una dignitosa e funzionale sede per le Forze dell’Ordine presenti (Carabinieri e Guardia di Finanza) e che anzi non si sia battuta per avere un distaccamento della Polizia di Stato, come hanno altre località in provincia e che meriterebbe per importanza e collocazione geografica. E’ altrettanto irrazionale che l’azione politico-amministrativa non si sia decisamente indirizzata verso la formazione ed informazione di chance occupazionali, l’educazione al lavoro e soprattutto verso l’assistenza -per non dire disponibilità a 360° gradi- al mondo dell’imprenditoria, delle start up e degli investimenti pubblico-privati. Circostanze queste che, oltre ad accrescere l’appeal della Città, avrebbero contenuto quantomeno i fenomeni di delinquenza per necessità.

Siamo certi che la neo Amministrazione Comunale, nel suo complesso, si stia prodigando su questa direttrice di marcia. Ci saremmo però aspettati, sin da subito, un piano di assunzione temporanea di unità di Polizia Locale, come avviene durante la stagione estiva o in concomitanza delle festività natalizie, e le opportunità di un controllo da remoto del territorio. Risorse Covid, misure di finanziamento mirate e variazioni di bilancio lo consentivano. In tal modo forse avremmo pure evitato la frequenza di quei comportamenti scellerati, in stridente contrasto con la normativa anti-covid, che oggi piangiamo in termini di salute e di chiusure.

Ma il dato preoccupante è il clima di forte contrapposizione politica, da ambo le parti, che si respira quotidianamente. Una situazione che non rasserena la comunità, specie in questo momento emergenziale, non offre una buona immagine istituzionale della Città ma in particolare non favorisce l’elaborazione condivisa di azioni virtuose.

Auspichiamo un deciso cambio di rotta se si vuol veramente recuperare e preservare quel tratto saliente di “Isola felice” che ci ha caratterizzato a lungo nel panorama delle località salentine di pregio.

 

Pubblicata il 26 marzo 2021
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