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UNA CHANCE PER IL PALAZZETTO GRANDE
E’ ormai ridotto ad un rudere quello che, nelle intenzioni, sarebbe dovuto diventare un grande palazzetto dello sport e costituisce altresì un serio pericolo per l’incolumità personale di curiosi e passanti, in quanto è privo del benchè minimo accorgimento di sicurezza (segnaletica, barriere protettive o altro), e per la stessa salute perché disseminato di lastre di eternit e di rifiuti di ogni tipo. Mi riferisco alla costruzione allo stato rustico attigua al palazzetto dello sport (conosciuto come il “palazzetto piccolo”) e piscina comunali.
Un’opera per la quale il Comune contrasse un mutuo di 1 miliardo e 240 milioni delle vecchie lire nel lontano 1987, ma con i lavori che si bloccarono nel 1989 pare per la presenza di un traliccio che non ne consentiva la prosecuzione. Dopo una lunga diatriba si pervenne alla sottoscrizione nel febbraio del 1990 di un verbale di ripresa dei lavori, accettato però con riserva dall’impresa aggiudicataria dell’opera che non venne sostanzialmente più portata avanti. Nel 1995 giunse la delibera comunale che denunciava l’inosservanza degli obblighi contrattuali e la conseguente rescissione del contratto con una spesa ammontante a circa 500 milioni di lire.
La presenza ed operatività delle due vicine strutture sportive risaltano ancor più lo stato di degrado ed abbandono in cui versa la costruzione. Ora le chance che giungono dalla assegnazione ai Comuni delle ingenti risorse del PNRR e delle altre misure di finanziamento regionali e statali impongono una seria riflessione sul futuro di questa struttura.
Se si consolida nell’elaborando P.U.G. l’indirizzo di destinare la zona denominata “Campoverde” a servizi sportivi e di intrattenimento, si potrebbe pensare ad un grande teatro/anfiteatro, anche all’aperto se si vogliono contenere i costi. In questo modo Tricase avrebbe una location adeguata e ben posizionata per celebrare eventi e ricorrenze. Nel contempo si recupererebbe, dal punto di vista ambientale e dei servizi pubblici in genere (viabilità, illuminazione, parcheggi, ecc), un’area e dei terreni comunali oggi non fruiti e tenuti in cattivo stato di manutenzione.
Ovviamente questa è una riflessione a voce alta, ma una chance le va data.
 
 
 
 
 

Pubblicata il 14 marzo 2022
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